Da parole parlate mi scanso
E quelle scritte infrango
Vetro che il tempo affila
In tele sanguigne nel palmo
In quelle pensate mi ammanto
Come tessuto sul volto
Quasi intessute in un canto
Il più muto che posso
Polpastrelli di spine
Che non so estrarre
Filamenti di rime
Ribollenti d’acido empasse,
Divorano il verbo
Sciolgon sinapsi
Bianco fuoco etereo
É convulsione dei sensi.
Là dove gemme
Sbocciavano in fiore
Ora cenere sgretola piano
La grigia forma del suo dissapore.
Da parole parlate mi scanso
E nel buio pensiero, rimango.